Elsa Ghezzi

Nata a Milano nel 1917 da una modesta famiglia, Elsa, ragazzina vivace, venne presentata dalla madre all’esame di ammissione alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano. In commissione era presente il grande maestro e danzatore internazionale Enrico Cecchetti, da poco chiamato a dirigere l’ambita scuole per darle lustro internazionale.

Fu proprio lui a segnare il destino della piccola Elsa, scegliendola tra le tredici bambine ammesse al primo corso nell’anno scolastico ’26-’27 e dandole così la chiave d’accesso che le garantì un brillante percorso di studi conclusosi nel ’34 con il suo passo d’addio.
Furono anni importanti per Elsa che imparò a calcare la scena, a prendere familiarità con il palcoscenico e a migliorare le sue interpretazioni, anche grazie agli importanti consigli del direttore d’orchestra di quei tempi: Arturo Toscanini.
In seguito alla morte di Enrico Cecchetti nel 1928, la nuova direzione della Scala venne assegnata ad un altro personaggio di spicco del panorama della danza italiana: Jia Ruskaja.
Danzatrice di origine russa, arrivò in Italia portando con sé le nuove teorie sulla danza libera, recepite durante i suoi viaggi in Europa. Un connubio, quello tra danza classica tradizionale e la danza intesa in senso più moderni, che suscitò non poche polemiche in quei tempi, ma che fu ben recepito dalle stesse allieve della Ruskaja che ne ricavarono un’esperienza innovativa ed unica. Tracce di tale insegnamento sono riscontrabili nelle foto e recensioni del passo d’addio e degli spettacoli della compagnia di giovani danzatrici di cui anche Elsa fece parte.
Non avendo ottenuto il rinnovo dell’incarico di direttrice, la Ruskaja si trasferì a Roma dove fondò l’attuale Accademia Nazionale di Danza. Elsa decise di non seguirla, contrariamente ad altre sue compagne di corso, e rimase a Milano intraprendendo una brillante carriera, fatta di grandi riconoscimenti ed importanti ruoli. Infatti, in seguito ai diplomi di Prima Ballerina Assoluta di genere classico e Prima Ballerina Solista per le danze libere, partecipò alle produzioni e tournée della Scala.
Le grandi stagioni della Scala si erano concluse con la seconda guerra mondiale: l’attività artistica fu sospesa e la stessa scuola fu in parte distrutta dai bombardamenti.
Nel 1945 Elsa partecipò allo spettacolo di teatro musicale intitolato “Il conte dei Sospiri” messo in scena a Milano dalla compagnia di Macario. Da questo momento in poi fu un susseguirsi di grandi successi:
le locandine esposte offrono un panorama quasi completo dell’intensa attività che vide coinvolta Elsa non solo come ballerina, ma anche come coreografa.
Nei primi anni ’50 sull’onda dei successi ottenuti con la compagnia di Macario, Elsa decise nuovamente di voltare pagina dando inizio alla sua avventura messicana.
In Messico il nome di Elsa non è legato solo a commedie musicali per le quali creò coreografie e danzò lei stessa, ma anche a coreografie per il cinema e per la televisione e a un corpo di ballo che portava il suo nome.
Rientrerà in Italia nel 1956.
Nel 1964 Elsa Ghezzi apre la Sua scuola di danza a Pisa, per le ragazze aspiranti ballerine di questa piccola città, si aprì un ventaglio di nuove possibilità ed occasioni.
La loro insegnante era una donna che aveva vissuto a pieno l’esperienza del “fare danza”.
«La danza è vita, la vita è arte» era solita dire, ed infatti tutta la sua vita è stata dedicata a questa disciplina, non solo però nel solco della tradizione, ma anche in forme innovative per l’epoca e poliedriche, che hanno contribuito a farne una donna dello spettacolo a tuttotondo.
Fu una grande Maestra, ha compiuto un enorme lavoro di insegnamento e diffusione della danza: è dal Suo lavoro infatti che nascono gran parte delle scuole di danza Toscane e Pisane.
Elsa collaborò in maniera stretta con il Teatro verdi di Pisa, il 16 Marzo del 1968 la Scuola ottenne la Presa d’atto n° 4053 con il Riconoscimento del Ministero della Pubblica Istruzione, nel ’78 Le venne consegnata la medaglia d’oro e nell’80 Le venne conferito il titolo di Cavaliere della Croce di S. Giorgio in Carinzia per il contributo all’arte portato in Toscana.
Elsa Ghezzi muore a Milano il 1 Settembre 2004.
Stefania e Patrizia, Sue allieve preferite, portano avanti oggi il lavoro e la missione che Elsa ha lasciato nelle loro mani, e lo fanno con la stessa gioia lo stesso amore e la stessa passione.

Scuola Danza Ghezzi Centro internazionale di Danza e Cultura
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